Un’escursione in montagna è un buon modo per tenersi in forma e passare alcune ore nella natura, ritrovando le energie andare perdute ad esempio dopo una settimana di lavoro.
Che sia per una escursione giornaliera, oppure per una vacanza di più giorni, avere la giusta attrezzatura può fare la differenza tra un soggiorno rilassante ed uno da incubo.
Parlando di giusta attrezzatura non si intendono solamente le scarpe adatte o uno zaino capiente, ma è fondamentale anche l’abbigliamento. In montagna, anche durante la stessa giornata, il clima può variare molto, ad esempio sotto il sole può fare molto caldo, ma all’interno di un bosco farà invece freddo e ci sarà umidità.
Un capo d’abbigliamento molto versatile e comodo è senza dubbio il gilet in piumino. Non sempre viene considerato come essenziale, anzi molto spesso viene considerato come qualcosa di superfluo, in grado di proteggere solo dal freddo. È invece un accessorio importante, e per sceglierlo in maniera opportuna è necessario prestare attenzione ad alcune caratteristiche.
Cosa è l’imbottitura in piumino
Le imbottiture in piume animali, in genere anatra o oca, sono utilizzate nell’industria dell’abbigliamento da decenni ormai. Si usano per imbottire coperte, giubbotti o gilet, e la loro efficacia le rende preferibili a qualsiasi altra imbottitura sintetica, perché le piume sono ciò che permette all’animale di non avere freddo.
Le piume non generano calore di per sé, ma sono in grado di trattenere aria tra le fibre, creando uno “scudo” tra l’esterno e l’interno del piumino, e non facendo quindi disperdere il calore corporeo.
Come scegliere il gilet in piumino perfetto
Un buon gilet in piumino deve svolgere alcune funzioni specifiche. Deve essere in grado di proteggere dal vento, dall’umidità e dalla pioggia (infatti è essenziale che sia impermeabile), oltre a trattenere il calore, consentendo allo stesso tempo una buona traspirazione.
Sono moltissime infatti le situazioni in cui si potrebbe aver bisogno di un capo caldo, ma che allo steso tempo protegga dal vento e faccia traspirare il corpo, per non sudare ad esempio durante una faticosa salita.
Oltre a ciò, deve essere fabbricato con materiali resistenti all’usura, per poter durare a lungo senza logorarsi. In ultima analisi, deve poter garantire un buon comfort a chi lo sta indossando, perché in montagna la comodità è essenziale. Vediamo quindi come scegliere un buon gilet da trekking, analizzando le diverse caratteristiche che deve garantire.
Capacità di trattenere il calore
La prima caratteristica che viene in mente pensando ad un gilet in piumino, è senza dubbio la capacità di mantenere al caldo chi lo indossa. Alcuni tipi di gilet in materiali sintetici non sono progettati avere una buona capacità termiche, ma sono solamente indumenti leggeri ed impermeabili.
Un gilet in piumino, invece, garantisce un mantenimento del calore superiore a tutti gli altri modelli di gilet, compreso quelli in pile.
Questo perché la piuma è un ottimo isolante termico, ed è inoltre molto più leggera e voluminosa delle imbottiture sintetiche. Nonostante l’ingombro notevole quando li si indossa, questi gilet si ripiegano in modo facile e possono occupare veramente poco spazio nello zaino, essendo molto comprimibili.
L’imbottitura in piuma di animale ha una funzione termo regolatrice talmente buona, che un gilet in piumino è ottimo anche per un utilizzo statico. Questo vuol dire che riesce a riscaldare il corpo anche se si è fermi per periodi di tempi prolungati.
Un buon gilet da montagna deve proteggere in maniera ottimale dal vento e dalla pioggia. Il petto e la schiena, essendo le parti del corpo più esposti all’aria esterna, devono essere maggiormente protette. Allo stesso tempo però, avere una giacca pesante può far patire troppo caldo, e far sudare. Per questo il giusto connubio fra protezione e traspirazione è essenziale.
In montagna è inoltre importane tenere presente l’effetto Windehill, ovvero la differenza fra la temperatura percepita e quella effettiva. Queste due temperature possono essere anche molto diverse fra loro, perché il vento forte o l’umidità possono far sentire molto freddo in montagna. Questo effetto è molto più presente in alta montagna, e nelle stagioni più fredde. Un gilet in grado di proteggere dal vendo è anche detto Wnd-Stopper, proprio perché riesce a contrastare l’effetto Windehill.
Per capire l’efficienza di un gilet nella protezione dalla pioggia, va invece compresa la differenza fra idrorepellenza e impermeabilità. Un gilet idrorepellente non si bagna facilmente, perché ha la capacità di far scivolare via le gocce di acqua. Però, sotto una pioggia battente, la sua efficacia è compromessa, e non protegge più adeguatamente. Un gilet impermeabile riesce invece a non far passare l’acqua in nessun caso, anche sotto una fitta pioggia.
Traspirabilità
Scegliere il gilet del giusto materiale è importante, soprattutto per garantire una corretta traspirabilità. Un gilet con buona traspirabilità farà asciugare naturalmente il sudore, rendendo l’escursione più confortevole.
Il grado di traspirabilità è direttamente legato al tipo di materiale con cui è fatto il gilet. Il materiale più adatto è senza dubbio il poliestere, infatti è impiegato da decenni nella fabbricazione di molti indumenti sportivi. Questo materiale garantisce un connubio di resistenza all’usura e traspirabilità veramente ottimo. Per quanto riguarda i gilet in piuma, la traspirabilità non sempre è garantita al 100%, perché appunto lo strato imbottito non è di per se traspirante.
In conclusione, un buon gilet in piumino è un accessorio indispensabile per coloro che amano la montagna, e fanno escursioni in alta quota. Può rivelarsi utile in ogni stagione dell’anno, ed è un oggetto comodo da trasportare, versatile e confortevole. Sceglierlo in maniera adeguata è importante, ed anche acquistarlo di buona fattura spendendo un po’ di più è senza dubbio un’ottima idea.
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