Guida alla scelta, le migliori t-shirt tecniche per escursioni in montagna

Guida alla scelta, le migliori t-shirt tecniche per escursioni in montagna

foto Guida alla scelta, le migliori t-shirt tecniche per escursioni in montagna

Quando si pensa al corretto equipaggiamento per le escursioni in montagna il primo pensiero sono sempre gli scarponi, mentre il secondo di solito è lo zaino, in realtà anche la maglietta che si indossa costituisce un vero e proprio equipaggiamento.

Non è infatti indifferente il tipo di maglia che è meglio indossare per un’escursione o un trekking in montagna, e bisogna fare attenzione a non confondere la comodità di alcuni indumenti che si indossano ogni giorno con quello adatto anche per il trekking.

Cosa valutare quindi per scegliere la giusta maglietta tecnica per fare le escursioni in montagna?

Sicuramente è bene tenere conto del clima, infatti molto diverso potrebbe essere il tipo di indumento adatto a un’escursione invernale rispetto ad una estiva. Certo è che per la montagna, l’ideale è vestire a strati, anche per il semplice fatto che il clima varia molto in base al sole e all’altitudine anche durante una stessa giornata.

La t-shirt tecniche da montagna

La t-shirt tecnica deve risultare aderente in grado di coprire tutta la parte a rischio sfregamento, indicativamente fino a sotto il deltoide e con una circonferenza di cucitura che giri tutto intorno a quel punto.

Attenzione quindi alle t-shirt femminili, che per questioni di design e gradevolezza vengono a volte create con un taglio che invece scopre proprio la parte di sfregamento ossia l’ascella.

Le t-shirt tecniche da escursionismo in montagna sono create appositamente da marchi specializzati in ambito sportivo, seguendo le caratteristiche tecniche e i materiali specifici richiesti per consentire il comfort e il supporto necessari all’attività.

Materiali

I materiali sono l’elemento più distintivo e forse anche il più importante per l’acquisto della t-shirt migliore rispetto ad un’altra per l’utilizzo in escursione. Questo perché va tenuto presente che la t-shirt da un lato costituisce una protezione da vento, cali improvvisi di temperatura, sole, ma è anche l’elemento più a contatto con le parti del corpo che sono soggette maggiormente alla sudorazione e anche alla copertura dello zaino e che quindi necessitano di una elevata traspirabilità. I materiali tra cui le persone scelgono di solito sono di tre tipologie: cotone, lana, poliestere.

Cotone

Il cotone nel trekking si può considerare un falso amico, è infatti confortevole nella vita quotidiana, anallergico soprattutto se biologico e senza tintura sintetica, è caldo e percepito come traspirante.

Purtroppo, però nel momento in cui si compie uno sforzo prolungato e non si ha disponibilità di cambio immediata, il cotone diventa un vero e proprio problema, questo perché anche se la pelle respira, il tessuto trattiene l’acqua, si bagna e non si asciuga rapidamente, diventando freddo e rendendo più soggetti a raffreddori e colpi d’aria.

Inoltre, il tessuto bagnato diventa anche più scomodo da sentire sulla pelle, più ruvido e può generare quindi irritazioni, ma anche, se mantenuto addosso molto a lungo, ambiente fertile per micosi.

Non è quindi assolutamente indicato per le escursioni impegnative o per tutte quelle situazioni in cui si prevede uno sforzo prolungato o intenso, il cotono è adatto solo nel caso di passeggiate tranquille, di durata inferiore all’ora e senza attività aerobica o intensa.

Lana

La lana è più traspirante del cotone ma trattiene comunque molta umidità, può essere indossata in inverno mischiata ad altri materiali come la seta per una traspirabilità migliore e per mantenere il calore corporeo.

Pura non è molto indicata perché costituisce una barriera troppo spessa, a volte irritante con il sudore, come il cotone, anche se in misura minore, tende a bagnarsi.

Poliestere/tessuti tecnici

I tessuti tecnici sono in effetti i migliori, il poliestere usato nelle t-shirt sportive è di norma, di buona qualità, traspirante, asciuga rapidamente e può essere anche felpato se l’indumento è fatto per l’inverno.

È una buona barriera dalle ventate di freddo, può essere anche fatta a collo alto per proteggere le parti più vulnerabili come gola e nuca, ma soprattutto la qualità più importante è che non bagna e in più non sfrega e impedisce anche a spallacci e zaino di irritare la pelle. È la scelta migliore per le escursioni estive e primaverili in cui si prevede di fare un vero e proprio trekking.

Oltre a ciò, va detto che il poliestere è anche un tessuto molto resistente, che non si strappa con facilità come avviene invece per lana e cotone, soprattutto nei punti di giunzione come spalla e ascella.

Cuciture

Oltre ai materiali è importante osservare anche le cuciture al momento dell’acquisto; infatti, una buona maglietta da trekking dovrebbe presentare cuciture piatte e non sovrapposte, sempre parlando delle t-shirt in cotone, il tipo di cucitura che si riversa all’interno non è indicato perché può costituire un punto di sfregamento. Normalmente le t-shirt tecniche sono già assemblate con le cuciture piatte che non creano fastidio.

Valore UPFS e Antimicrobico

Alcuni dettagli aggiuntivi che si possono valutare rispetto alle t-shirt tecniche per escursioni in montagna sono il valore UPFS e il trattamento antimicrobico. Il valore UPFS indica la protezione solare e dai raggi ultravioletti, che può andare da zero a cinquanta, e che può essere davvero un elemento indispensabile per chi ha molti nei e pelle sensibile nelle escursioni estive.

Il trattamento antimicrobico è invece un trattamento aggiuntivo che viene fatto sul poliestere che, essendo un tessuto sintetico, se non trattato può costituire un terreno fertile per microbi e batteri, generando cattivo odore.

Prezzo

Una buona t-shirt tecnica per escursioni può essere acquistata anche a prezzi ridotti se non si hanno particolari esigenze o se si è principianti, il prezzo sale e così anche la necessità di rivolgersi a brand specializzati nel momento in cui si parla di escursioni di molte ore, con climi particolarmente variabili e con la richiesta di diversi elementi aggiuntivi come il valore UPFS.

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