Guida alla scelta, le maglie in lana per la montagna

Guida alla scelta, le maglie in lana per la montagna

foto Guida alla scelta, le maglie in lana per la montagna

Negli ultimi anni il mondo dell’abbigliamento da montagna ha subito una netta rivoluzione verso le fibre sintetiche sempre più performanti e di qualità.

Ma oggi, sempre più aziende hanno reintrodotto le fibre naturali ed in particolare la lana, che sta tornando prepotentemente “di moda” grazie alle sue indubbie qualità, per la creazione di capi d’abbigliamento outdoor.

In passato, la lana costituiva il materiale di base dell’abbigliamento per la montagna, soprattutto per ciò che riguarda lo strato intermedio, e spesso anche quello impermeabile. Oggi, anche grazie alla diffusione della lana merino, è diventata invece sempre più presente nell’utilizzo come strato più intimo, ovvero quello che viene tecnicamente definito base layer, o più semplicemente la “maglia di sotto”.

Caratteristiche principali

La lana è la fibra naturale che più di tutte è stata storicamente utilizzata per creare capi di abbigliamento outdoor. Vediamo quali sono principali qualità, che la rendono perfetta per l’abbigliamento da montagna:

  • Termoregolazione: la disposizione delle fibre è tale da consentire la formazione di celle che trattengono l’aria a contatto con il corpo, creando in questo modo una sorta di cuscinetto isolante rispetto all’ambiente esterno, proteggendo così sia dal freddo che dal caldo.
  • Assorbimento dell’umidità: la lana infatti riesce a far traspirare il corpo, lasciandolo asciutto a differenza di altre fibre naturali come ad esempio il cotone. Questa caratteristica, detta idroscopica, fa si che le sue fibre riescano ad incorporare le molecole d’acqua per una quantità pari al 30% del suo peso specifico, riuscendo a lasciare asciutto, l’esterno del capo d’abbigliamento stesso.
  • Sostenibilità: fibra naturale al 100% racchiude già in se tutte le caratteristiche che deve avere un capo di qualità senza aver bisogno di subire alcuna modifica. Essendo inoltre totalmente biodegradabile, ridurrà la creazione di rifiuti e non avendo bisogno di essere lavata troppo spesso, contribuirà ad avere un effetto positivo sull’ambiente.

Nonostante le sue indubbie qualità, per quanto riguarda il mercato dell’abbigliamento da montagna, negli anni l’uso della lana ha lasciato il posto all’avvento delle fibre sintetiche.

Le ragioni sono diverse, una su tutte quella economica, essendo i tessuti sintetici decisamente meno costosi.

Anche la leggerezza di questi ultimi rispetto alla lana, li fa molto spesso divenire la prima scelta per quanto riguarda l’abbigliamento da montagna, si pensi ad esempio al pile, sempre più utilizzato per la creazione delle felpe. A parità di isolamento, infatti il pile, che tra l’altro risulta essere altamente idrofugo, ovvero non trattiene l’acqua e si asciuga velocemente, risulterà più leggero della lana.

Ma proprio quando sembrava che la lana fosse stata definitivamente accantonata per quanto riguarda il suo utilizzo nell’abbigliamento da montagna, negli ultimi anni è stata riscoperta ed è oggi molto diffusa soprattutto per la creazione di intimo (magliette, calze e calzamaglie).

L’uso della lana merino per lo strato intimo

Il primo strato dell’abbigliamento, anche detto intimo termico, svolge una funzione fondamentale in quanto, trovandosi a diretto contatto con la pelle, dovrà regolare in maniera adeguata la temperatura durante le nostre escursioni in montagna.
La lana merino, ricavata per l’appunto da pecore di razza merino, è caratterizzata da fibre naturali particolarmente fini ( 18/19 millesimi di millimetro) da piegarsi a contatto con la pelle, in modo da evitare qualsiasi tipo di fastidio o prurito.

Questa particolarità unita alla già menzionata capacità igroscopica, grazie alla quale la pelle si mantiene calda e asciutta, la rendono efficace tanto quanto le fibre sintetiche.
Ciò che invece le differenzia è che la lana è una fibra naturalmente antibatterica, capace di prevenire i cattivi odori, mentre le fibre sintetiche necessiteranno di trattamenti specifici per evitare il proliferare dei batteri.

La lana ha infatti una struttura a scaglie, in cui i batteri responsabili dei cattivi odori non riescono ad annidarsi. Inoltre, grazie alla presenza della cheratina, molecola delle proteine presente nella lana merino, i pochi batteri che riescono a restare intrappolati nei nostri capi, saranno facilmente annientati. In tal modo potremmo evitare di lavare troppo spesso i nostri indumenti.

L’elasticità della lana, è inoltre in grado di garantire un’ottima vestibilità, per cui potremmo utilizzare lo stesso capo sia come efficace capo intimo che come strato unico durante i climi meno freddi.

Inoltre la lana è spesso preferibile per le sue proprietà antistatiche, a differenza delle fibre sintetiche, e per il suo limitato accumulo di particelle di polvere e sporcizia.
Molto spesso la lana viene associata alle fibre sintetiche, creando i cosiddetti capi ibridi, in modo da combinare le caratteristiche principali di entrambe, al fine di ottenere prestazioni più alte e allungare la vita dei capi stessi.

Maglie in lana, pro e contro

Le maglie in lana merino avranno certamente un costo più elevato, risulteranno più confortevoli, morbide e cosa da non sottovalutare, ci permetteranno di prevenire i cattivi odori, ma molto spesso avranno una durata inferiore rispetto a quelle più economiche create con fibre sintetiche.

Le maglie in fibra sintetica inoltre asciugheranno più in fretta e saranno quindi più indicate in caso di attività più intensa.
D’altro canto con la lana saremo più protetti in ambienti molto secchi o freddi, o quando ci troveremo a praticare attività a bassa sudorazione.
La scelta tra le varie alternativa è ampia, e starà a noi trovare il capo che meglio risponda alle nostre specifiche esigenze.

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